mercoledì 9 aprile 2014

Se hai sognato un cappello vuol dire che...

Penso che la smorfia napoletana sia davvero una genialata del genere umano e in fin dei conti potrebbe anche rivelarsi utile per trovare i numeri da giocare al lotto o per interpretare i sogni fatti durante una lunga notte. Ti è mai capitato di sognare un cappello? Ebbene, dovresti sapere che esso rappresenta il numero 1 e che, a seconda del suo aspetto o del contesto, assume svariati significati:

- metterselo = buone soluzioni
- toglierselo = pericolo di sfruttamento
- comprarlo = rapporti sociali armoniosi
- sedervisi sopra = novità in arrivo
- cappello nuovo = diplomazia e astuzia
- cappello vecchio = ristrettezza di vedute
- cappello floscio = incostanza affettiva
- cappello duro = sfruttamento da parenti
- cappello di feltro = ambizione esagerata
- cappello di paglia = allegria in famiglia
- cappello da prete = cattivo umore
- cappello da cacciatore = intraprendenza coraggiosa
- cappello militare = grandi soddisfazioni
- cappello con piume =atteggiamenti aggressivi
- cappello rotto = buone prospettive
- cappello bianco = generose protezioni
- cappello colorato = cambiamenti improvvisi
- cappello grande = entrate di denaro
- cappello piccolo = forte individualità
- cappello da donna = potere di convincimento
- cappello da uomo = facili guadagni
- cappello bagnato = litigio da evitare

In definitiva, io vorrei sognare un GRANDE cappello di PAGLIA su cui SEDERMI SOPRA!

giovedì 3 aprile 2014

Il Chullo

Il Chullo, spesso erroneamente noto come cappello nepalese, è un tipo di cappello originario del Perù e della Bolivia, realizzato in lana di vigogna, alpaca o lama. Senza dubbio sono delle specie animali molto rare e quasi mitologiche (ad esempio io non so quante zampe abbia una vigogna), ma si tratta di materiali isolanti che permettono a chi li indossa di affrontare le temperature rigide delle regioni montane che si trovano sulle Ande. Il cappello è un berretto che copre la testa fino alla fronte (fa brutto!), ed è provvisto di due estensioni sui lati che servono a proteggere anche le orecchie, e che in alcuni casi possono essere annodati sotto il mento.
Questo delizioso copricapo è stato persino indossato dal presidente boliviano Evo Morales durante alcune sue visite ufficiali. Non so se sia una moda, o se dipenda dalla banale necessità di coprirsi le orecchie dal freddo, ma ciò è bastato a farmi rendere conto del fatto che il Chullo è un capo interessante da eseguire a mano. Non solo per la presenza dei paraorecchie e per le tecniche richieste, ma proprio per il mix di colori e le numerose fantasie che regalano infinite possibilità espressive a chi si cimenti con l’impresa di realizzare personalmente un Chullo. L’unico vero problema è che risulta difficilissimo comprare uno di questi berretti per chi vive fuori dal continente americano.
Papi Papi, Papi Chullo... Papi Papi ven a mi!
Il Chullo (immagine)

mercoledì 2 aprile 2014

Baseball Cap

Probabilmente il mio preferito... Un bel cappello morbido con corona arrotondata e falda rigida sporgente in avanti. Il berretto da baseball rappresenta un accessorio indispensabile per un look sportivo, casual e incredibilmente american style. Le sue origini risalgono al 1860, periodo in cui i giocatori del Brooklyn Excelsiors (squadra newyorkese di baseball) si mettevano in testa degli strani oggetti che assomigliavano ai nostri tanto amati cappellini. 


Ideale di giorno per proteggersi dal sole, di sera per darsi un tocco stiloso e in qualsiasi momento se non hai voglia di pettinarti (ad esempio la mattina, quando sei appena sveglio e in super ritardo!).
Suddetti berretti sono normalmente cuciti in sei sezioni e possono avere un bottone ricoperto di tessuto in cima alla corona (chiamato anche squatchee). In alcuni casi, le sezioni posteriori della corona sono realizzati in materiale di maglia a rete per una ventilazione supplementare. La visiera (falda) è tipicamente irrigidita da un pezzo di cartone cucito internamente. Questi cappelli sono realizzati in diversi tipi di materiali e sagomati in vari stili per scopi diversi. #sapevatelo

martedì 1 aprile 2014

L'ultima fatica di Re Giorgio

La bella stagione è alle porte e il caro signor Armani si mette all'opera per proporre un cappello di lusso a tesa stretta, con fascia in gros grain, composto al 100% in carta tessile, con fantasia bicolore e interno sfoderato.
Look accattivante, forse un pò retrò... Mi ricorda tanto gli aperitivi sulle terrazze a picco sul mare, in cui devi stare molto attento alle folate di vento e agli acquazzoni estivi.
Dicono di lui: "Una giacca bianca sembra l’intonazione ideale, per un evento glamour, destinato a chi vuole distinguersi con stile, in un quadro ambientale appropriato a una simile alchimia, adatta soltanto a chi ha in dote un certo aspetto e un adeguato portamento. Altrimenti il rischio è quello di fare brutta figura".
E' qualcosa di chic al punto giusto, ma certe cose bisogna potersele permettere e non è un fatto di soldi. Qui bisogna avere un’eleganza innata per evitare cadute di stile che potrebbero suscitare ilarità.
Per comprarlo servono 300€. 
Armani.com ---> take a look!